Gli afidi sono insetti conosciuti come “pidocchi delle piante” che infestano quasi tutte le piante ornamentali, sia da interno che da esterno, oltre che le colture di interesse agrario.
Gli adulti, lunghi da uno a quattro millimetri, sono ricoperti da un sottile tegumento di colore giallo chiaro o verde, o grigio, o nero. Alcune forme sono alate per cui possono migrare da una pianta all’altra, raggiungendo nuovi ospiti vegetali fino a centinaia di chilometri di distanza. Le forme non alate (attere) invece, dopo avere perso le ali, concentrano tutte le loro risorse nella riproduzione, dando così vita in breve tempo a colonie affollatissime.
Gli Afidi hanno grande capacità di adattamento, specie nei climi temperati.
Le piante possono essere attaccate da specie diverse, più o meno frequenti e pericolose, olifaghe o polifaghe (che si nutrono di poche specie o di molte), e spesso in grado di diventare resistenti agli insetticidi. Per fortuna questi fitofagi hanno numerosi nemici naturali ed è proprio su questi antagonisti che si fa affidamento per contenere le infestazioni al di sotto della soglia di danno economico nei programmi di lotta biologica.
Sintomi sulle piante: Gli afidi oltre a provocare danni diretti con la sottrazione della linfa e con l’emissione di saliva che provoca alterazioni fisiologiche, producono gravi danni indiretti in quanto sono capaci di trasmettere moltissimi virus nutrendosi di piante infette prima e passando poi a quelle sane.